Federico Maddalozzo
"Sundays"

Per l’edizione di quest’anno della Milano Art Week, pconp è lieta di accogliere a Spazio Lima Sundays, una mostra personale di Federico Maddalozzo.

Orari

Opening 12/04
h. 18.00 – 21.00

13/04 – 16/04 e 20/04-23/04
h. 11.00 – 18.00

26/04-10/06
su appuntamento

scrivere a spaziolima @pconp.com
o whatsapp al +393478212305

Nel 1973 James G. Ballard, nel suo romanzo Crash, rivolge l’attenzione a uno degli oggetti più rappresentativi dell’intero XX secolo: l’auto. Capitolo dopo capitolo seguiamo James, il protagonista, che si rimette da un brutto incidente d’auto sulle strade di Londra e incontra Vaughan, sorta di mentore con cui condivide alcune idee estreme. Nell’epoca in cui Ballard scrive, l’auto è lo status symbol per eccellenza: porta in sé elementi fondamentali di aggressività ed erotismo, desiderio di libertà e sfoggio di stile.

Che si utilizzi per svago o per lavoro, ancora oggi l’automobile è uno degli oggetti più coinvolgenti della nostra giornata. Ne siamo circondati, parcheggiate o in movimento, fanno parte e hanno da sempre condizionato l’evoluzione del nostro orizzonte, urbano e affettivo.
La sensibilità ecologica guadagna spazio nella vita delle persone, nelle scelte dei governi e delle imprese, portando inevitabilmente a un ripensamento radicale del modo in cui abitiamo lo spazio cittadino. Comportamenti, tendenze e strumenti sono in continuo mutamento, per seguire lo spirito del tempo. In questo senso l’automobile diventa per Maddalozzo l’oggetto paradigmatico dell’espressione di queste trasformazioni.

In Sundays, quella che Maddalozzo mette in scena è una sorta di archeologia dell’automobile. Tradizionalmente simbolo di una conquista, di un traguardo che si raggiungeva grazie agli sforzi del lavoro, la macchina era ed è ancora, oggetto di vanto, qualcosa a cui dedicarsi con cura, da personalizzare fino a rendere unica, consapevolmente o meno, quasi un’estensione di noi stessi. Ciò che sceglie di mettere in scena Maddalozzo, invece, è uno scampolo, un residuo, un reperto recuperato di un passato non lontano: racconta il lavoro, l’industria, l’alienazione della produzione in serie, ma viene trasformato e impreziosito, evocando una tensione estetica, una ricerca di bellezza e unicità. L’artista utilizza il “wrapping”, tecnica utilizzata per lo più nel campo del car tuning o semplicemente per cambiare colore all’automobile in maniera non definitiva. Con un gesto semplice, quasi pittorico, l’artista riveste le lamiere con una pellicola colorata: come in un panneggio, la qualità opaca e i colori metallici delle pellicole enfatizzano la forma scultorea di una parafango incidentato.

Parallelamente, l’artista, cresciuto nel nord est dell’Italia, utilizza un oggetto a lui famigliare, le lamiere di automobili incidentate, come metafora per raccontare la società e la sua evoluzione, il ceto medio, la classe lavoratrice che, dopo aver trascorso la settimana in officina, in laboratorio, in bottega, aspetta il momento giusto per dedicarsi agli hobby, alla cura di se stessi, della casa, dei propri oggetti, della famiglia, alla propria libertà. Sunday, la domenica, del resto è il giorno in cui normalmente ci si dedica al passatempo preferito, ci si prende il proprio tempo, tanto da aver generato, nel linguaggio comune espressioni denigratorie come “il guidatore della domenica”, “il pittore della domenica” ecc.
Maddalozzo riconosce in queste attività fatte di gesti rilassati una qualità romantica, manifesto del desiderio dell’essere umano di nobilitarsi, di manifestare la propria identità e esprimersi, di trovare la propria dimensione al di fuori dalla sfera lavorativa. Di ritagliarsi un momento di unicità.

In Sundays l’auto diventa dunque la lente attraverso cui leggere il mondo, un paradigma per considerazioni di natura formale, sociale ed economica.

Gli eventi di Spazio Lima sono in collaborazione con studio senzatitolo.

Federico Maddalozzo

Federico Maddalozzo (1978) vive e lavora a Berlino.
La sua ricerca artistica ha perseguito negli anni diversi interessi e altrettante “ossessioni”: la teoria del colore, il significato di specifiche tonalità in relazione alle coordinate spazio-temporali di particolari eventi, gli errori di produzione come punti
di partenza per la sperimentazione formale e l’articolazione estetica.
Più recentemente la sua ricerca si è concentrata sui risultati delle nostre interazioni con gli oggetti e gli ambienti, e sul nostro interesse a proteggerli e conservarli. Gli incidenti o la semplice usura spesso investono gli oggetti prodotti in serie e le loro superfici con forme e caratteristiche uniche. Il lavoro di Maddalozzo si ispira all’osservazione di forme e fenomeni quotidiani, che riproduce con cura in installazioni scultoree e disegni. Questi elementi unici e spesso transitori hanno un significato formale e concettuale che va al di là di qualsiasi riferimento al contesto reale da cui provengono le osservazioni iniziali.
Tra le mostre personali ricordiamo Istituto Svizzero, Milano, IT – NuN, Berlino, DE – MARS Milan Artist Run Space, Milano, IT – GC.AC, Monfalcone, IT. Tra le altre, il suo lavoro è stato incluso in mostre collettive presso la Galerie Thomas Fischer, Berlino, DE – MAMbo, Bologna, IT – Minibar, Stoccolma, SE – T293 Gallery, Napoli, IT – Grimmuseum, Berlino, DE – International Studio & Curatorial Program (ISCP), New York, US – Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genua, IT – Centro d’Arte Contemporanea Villa Manin, Passariano, IT – Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, IT – Viafarini, Milano, IT – Fondazione Antonio Ratti, Como, IT – Villa delle Rose, Bologna, IT.