Milano Drawing Week
un progetto di
Collezione Ramo
a cura di Irina Zucca
Orari:
Opening 25/11
11.00 – 19.00
26/11 – 3/12
11.00 – 18.00
In occasione della Milano Drawing Week 2023, Spazio Lima presenta Il codice delle mura bagnate un progetto di Benni Bosetto in dialogo con un lavoro dell’artista e poetessa Tomaso Binga.
Anni ’70, sala da ballo: una signorina se ne sta in disparte, nessuno le parla, nessuno la invita a danzare. Lei, sulla sedia, sembra quasi sparire, fra la musica, le luci, le giravolte altrui. C’è chi, guardandola, sussurra con malizia che, si, quella sembra proprio “una carta da parati”.
A questa espressione gergale, che racconta un disagio, un’inadeguatezza, una costrizione, Tomaso Binga, nel 1976, si ispira quando, all’interno di un’abitazione privata romana, dà vita alla performance Carta da parato. L’artista tappezza le pareti con carte da parati su cui scrive parole che, estrapolate dai contesti d’uso, risultano desemantizzate, fluiscono sulla superficie e riempiono lo spazio. L’artista declama, indossando un vestito realizzato con lo stesso materiale, <<Io sono una carta>>. E’ un’opera che, abbracciando il femminismo degli anni ’70, denuncia la disparità di genere, la posizione subalterna della donna che vive la costrizione di essere relegata all’ambiente domestico, alla casa, che diventa una prigione.
Come Binga, ne ll codice delle mura bagnate, anche Benni Bosetto ricopre con la sua carta le pareti di un’ex appartamento privato milanese del ‘900. Come Binga, crea un linguaggio, un codice, fatto di figure che si rincorrono. Questa volta però al posto delle parole è il disegno ad essere protagonista. Al posto di concetti, gesti. Al posto della testa è la mano a generare forme fluide, quasi eiaculate, che diventano le protagoniste sulle carte. Carte che, se da una parte ricordano la fase preparatoria di affissione, allo stesso tempo evocano una spoliazione, un mettersi a nudo dello spazio che, come una estensione del corpo (dell’artista?), si apre a ricevere e dare. “Tutti i muscoli del corpo pronti per l’accoppiamento” cantava Franco Battiato in Sentimento nuevo. Sono volti espressivi, seni, falli, corpi nudi. L’ambiente domestico di Benni Bosetto diventa un luogo aperto, di indagine e di scoperta, dove fare esperienza della propria intimità. Questa carta da parati non è più lo sfondo su cui confondersi, in cui sparire, ma piuttosto un manifesto di liberazione. Il corpo, l’essere umano, del resto, è sempre al centro della ricerca artistica di Benni Bosetto, che nella sua pratica dà vita a scene, mescolando disegno, scultura, installazione e perfomance, rappresentazioni puntellate dal suo personale archivio di riferimenti antropologici e letterari, che pervadono lo spazio e che, come in questo caso, fioriscono sulle pareti.
Benni Bosetto intraprende questa esplorazione da Spazio Lima in due tappe.
Nella prima, “prepara” lo spazio, predispone le pareti per accogliere ciò che verrà. Il secondo appuntamento, previsto per Gennaio 2024, completerà il progetto con una installazione inedita.
In continuità e in concomitanza con Il codice delle mura bagnate per la Milano Drawing Week, la mostra Slippery Orchid, nell’appartamento privato a Milano di Emanuela Campoli (Emanuela Campoli Gallery) prosegue e arricchisce la riflessione su un ambiente domestico che viene letto e interpretato come l’estensione del corpo di chi lo abita, un organismo che muta e cresce con chi lo vive.
Benni Bosetto
Benni Bosetto (Merate, IT, 1987), vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, IT ed ha studiato al Sandberg Instituut, Amsterdam, NL.
Realizza wall painting e disegni, performance, sculture e installazioni in cui il corpo viene decostruito e reimmaginato.
In tutta la sua pratica, l’artista mantiene un approccio sensuale e terapeutico, quasi olistico, che avvolge lo spettatore in un intimo stato di trance, dove il tempo sembra sospeso. L’oggettività e le spiegazioni monolitiche sono abbandonate a favore di una concezione frammentata della realtà, lo spazio della possibilità.
Mostre recenti includono: Mai36, Zurigo; MAXXI L’Aquila, Galleria Francesca Minini, Milano; Campoli Presti, Parigi; Mambo, performance presso Pinacoteca Nazionale di Bologna; ADA, Roma; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma, Palazzo Re Rebaudengo, Guarene; Almanac, Torino; Kunstraum, Londra; Villa Medici, Roma; Performance presso OGR, Torino; Fondazione Baruchello, Roma.
Tomaso Binga
Tomaso Binga è nata nel 1931 a Salerno (IT). Attualmente vive a Roma (IT).
Tomaso Binga (alias Bianca Pucciarelli Menna) è lo pseudonimo dell’artista, utilizzato per sfidare i privilegi del mondo maschile con ironia e spiazzamento.
È stata docente di Teoria e Metodo dei Mass Media presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Attiva organizzatrice culturale, ha diretto dal 1974 l’associazione culturale “Lavatoio Contumaciale” di Roma e dal 1992 partecipa, in qualità di vicepresidente, alla gestione della Fondazione “Filiberto Menna” di Salerno.
La sua pratica comprende collage, dattilografia, pittura, performance. Si occupa di scrittura verbo-visiva ed è tra i protagonisti della poesia fonetico-sonora-performativa italiana.
Milano Drawing Week
La Collezione Ramo di Milano presenta, da sabato 25 novembre a domenica 3 dicembre 2023, la terza edizione della Milano Drawing Week, appuntamento annuale in collaborazione e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che prende forma in una costellazione di mostre diffuse sul territorio milanese.
Per l’occasione, la Collezione Ramo mette a disposizione di istituzioni e di un circuito di gallerie milanesi una selezione di opere su carta di artisti italiani del XX secolo. L’invito, rivolto a un artista per spazio, è quello di individuare un’opera della collezione e porla in dialogo con la propria ricerca.
Ogni opera della Collezione Ramo sarà corredata da un QR-code per ascoltare un breve podcast che ne spiega la storia.
Quest’anno, oltre alle mostre, ci saranno anche alcuni eventi collaterali volti a indagare le infinite potenzialità di questo mezzo espressivo: una festa con una performance visiva, un concerto, uno sketch mob e un laboratorio didattico.
Con la terza edizione della Milano Drawing Week, Collezione Ramo riconferma il proprio legame con la città, che diviene terreno fertile per nuove riflessioni legate alla pratica artistica del disegno e si fa crocevia di programmi espositivi e istituzioni differenti.