Orari
Opening 23/01
h. 18.00 – 21.00
25/01 – 01/03
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L’acqua è la sostanza di cui sono maggiormente composti i nostri corpi, ciò che permette di superare la separazione tra ciò che è esterno a noi e l’intimità stessa. È l’elemento che unisce gli organismi umani e non umani, così come quelli vegetali e minerali. Rappresenta il regno delle connessioni tra amanti, una sostanza in cui i corpi si fondono. L’acqua agisce come facilitatore e comunicatore, mettendoci in contatto con tutto ciò che ci circonda.1
In questo secondo capitolo, i corpi liquidi, fluidi, disegnati da Benni Bosetto per il suo intervento Il codice delle mura bagnate scivolano sulle pareti, si espandono e prendono possesso della stanza, senza soluzione di continuità. Lo spazio è vivo, trasformato in una casa in cui il confine tra l’abitazione e l’abitante si dissolve.
Lo storico dell’arte e critico Jean-Claude Lebensztejn, nel suo saggio Pissing Figure 1280-2014, ha evidenziato come nella storia dell’arte europea si possa tracciare un percorso evolutivo delle idee sul corpo umano e sui significati (magici, medici, simbolici e religiosi) dei suoi fluidi. <<Una processione di bambini che urinano si è messa a inondare dipinti e sculture di ville e piazze pubbliche. Ragazzi che pisciano in fontane di reintegro si alternano a donne che versano acqua dai capezzoli, una variante dell’approccio tradizionale, in cui l’acqua sgorga dalla bocca umana.>> 2
Bosetto si appropria di questa eredità, rendendo liquido anche il gesto, formale, del disegnare. Fra le grottesche della carta da parati, in cui i dettagli di corpi nudi si combinano generando nuovi pattern, compare il disegno Pissing Kid. Una figura pisciante, che conserva una ineliminabile ambiguità fra comico e tragico, fra corporale e spirituale, fra indecenza e innocenza, alludendo al contempo all’erotismo.
Come sgorgate dalle pareti, gocce d’acqua cristalline punteggiano e si muovono nella stanza. Ad un angolo, una fontana zampilla, fuoriuscendo dal pavimento, quasi una presenza viva, vegetale (Tutte le monete si asciugano bruciando la fontana). Adagiati su un daybed, tubi in ceramica (Frammenti liquidi di orecchie e ossa bagnate a riposo) che, se da un lato richiamano la funzionalità strutturale dell’oggetto, dall’altro appaiono completamente organici. Evocano un movimento, un flusso, convogliano fluidi ed energie.
Infine, una parete si apre (This room was a dream for a room), rivelando uno spazio nuovo. Come affacciati a una finestra, osserviamo una stanza, dalle cui pareti fluiscono scuri liquidi, in cui tubi/vene pulsano sul pavimento. Una casa, un organismo. Questa scena onirica è il compimento della fusione del corpo nello spazio. E dello spazio nel corpo.
Attraverso un’antologia delle sue pratiche (installazione, disegno, scultura), ne Il codice delle mura bagnate #2, Benni Bosetto celebra il corpo umano nella sua liquidità. Citando Virginia Woolf, ci sono maree nel corpo. Galleggiamo e scorriamo attraverso tempo e spazio. 3
1 Annalisa Sacchi, We are all bodies of water, in Short Theatre, 30 agosto 2022, https://www.shorttheatre.org/mag/we-are-all-bodies-of-water/
2 Jean-Claude Lebensztejn, Pissing Figure 1280-2014, 2016, ed. David Zwirner Books, p. 16
3 Astrida Neinanis, Hydrofeminism: Or, On Becoming a Body of Water
Benni Bosetto
Benni Bosetto (Merate, IT, 1987), vive e lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, IT ed ha studiato al Sandberg Instituut, Amsterdam, NL.
Realizza wall painting e disegni, performance, sculture e installazioni in cui il corpo viene decostruito e reimmaginato.
In tutta la sua pratica, l’artista mantiene un approccio sensuale e terapeutico, quasi olistico, che avvolge lo spettatore in un intimo stato di trance, dove il tempo sembra sospeso. L’oggettività e le spiegazioni monolitiche sono abbandonate a favore di una concezione frammentata della realtà, lo spazio della possibilità.
Mostre recenti includono: Mai36, Zurigo; MAXXI L’Aquila, Galleria Francesca Minini, Milano; Campoli Presti, Parigi; Mambo, performance presso Pinacoteca Nazionale di Bologna; ADA, Roma; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Palazzo delle Esposizioni, Roma, Palazzo Re Rebaudengo, Guarene; Almanac, Torino; Kunstraum, Londra; Villa Medici, Roma; Performance presso OGR, Torino; Fondazione Baruchello, Roma.
pconp studio
Nei primi anni Ottanta fondando Studio PER Ermanno Previdi comincia la sua attività come architetto e designer indipendente. Attivo fino alla metà degli anni zero Studio PER si è evoluto in pconp. Da oltre trent’anni lo studio offre con continuità servizi di progettazione e di consulenza nel campo dell’architettura e del design per clienti del mondo dell’industria, del retail, per fashion brands e società di real estate, tra gli altri, abbracciando un’idea di modernità che crede ancora che sia possibile ripensare la società in cui viviamo. “Dal cucchiaio alla città”, come una volta disse Ernesto Nathan Rogers.