Marion Baruch
"Nocturne by day"

Orari

Opening 15/04
h. 18.00 – 21.00

16/04 – 21/04
h. 12.00 – 18.00

23/04-28/06
su appuntamento

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o whatsapp al +393478212305

In occasione della Milano Design Week, pconp e Spazio Lima sono orgogliosi di presentare Nocturne by Day, un progetto dell’artista Marion Baruch che mette l’accento sulla natura ambivalente di una ricerca artistica che ha sconfinato più volte anche nell’ambito del disegno industriale.

Una vita e una carriera che hanno attraversato e assorbito il Novecento, con i suoi eventi e cambiamenti. Nata nel 1929 a Timisoara, in Romania, da genitori ungheresi, l’artista di origine ebraica studia a Bucharest e poi in Israele, dove vince una borsa di studio che le consentirà di proseguire il percorso accademico a Roma. All’inizio degli anni Sessanta si stabilisce a Gallarate, dove torna a vivere definitivamente nel 2011, dopo un lungo soggiorno parigino (1993-2010). Con uno sguardo di stupore e meraviglia, Marion Baruch osserva lo svolgersi del mondo e lo interpreta, rivelando nuove prospettive e possibilità inaspettate.

“L’arte non si può definire. La magia, come si fa a definirla? Se si sapesse cos’è l’arte, sarebbe un’altra cosa…” M. Baruch

In tempi cupi, in cui per affrontare i problemi si ricorre tristemente all’esercizio della forza, Marion Baruch ci offre una soluzione alternativa. Alla paura che immobilizza risponde con la velocità del pensiero, alla pesantezza con la leggerezza, alla morte che su tutto incombe con l’energia vitale che mai cesserà di essere.

Si può fare senza fare? Da diversi anni nel mondo del design e della produzione industriale si parla di recycling e upcycling. Nel mondo dell’arte, per ragioni completamente diverse, da più di un secolo si usa il termine ready-made. La pratica di Marion Baruch fa sicuramente tesoro di tutte queste definizioni, ma il suo operare sembra più figlio del principio del Wu Wei, l’elemento fondamentale della pratica daoista del Wei Wu Wei, ovvero dell’azione senza azione, dell’agire senza sforzo, in armonia con il Dao e quindi con la natura.

Il lavoro di Marion è fatto di scarti, si, ma non è questo il punto. Il lavoro di Marion è fatto di vita! E finché ci sarà vita ci sarà lavoro, perché le due cose per l‘artista si equivalgono. La domanda quindi va riformulata. Si può fare senza essere? Per chiunque visiti la mostra Nocturne by Day di Marion Baruch la risposta non può che essere un chiaro e forte: NO!

Le Traiettorie sono tali e non dei semplici scarti di tessuto perché così Marion ha voluto.

L’iconico pouf Ron-Ron – disegnato dall’artista, su invito di Dino Gavina, nel 1972 per la serie Ultramobile e ora prodotto da Gufram-, con il suo nome onomatopeico, non è solo un complemento d’arredo, ma “un oggetto da compagnia”.

Sono i titoli a fare la differenza, sono il soffio di Marion che trasforma avanzi in mondi. Il suo contributo non è concettuale, ma poetico. I titoli di Marion sono divertenti, sono vitali, sono imprevisti, sono un regalo! Come un regalo è questa mostra che Marion Baruch ci ha voluto fare e che noi facciamo a voi.

Grazie Marion!

Un ringraziamento particolare a Beatrice Cuccirelli e Peter Colombo dell’Archivio Marion Baruch per il loro prezioso contributo. Ringraziamo inoltre Irene Crocco e la galleria Viasaterna, Galerie Urs Meile, Noah Stolz e Gufram per la collaborazione.

Marion Baruch

Marion Baruch nasce in Romania nel 1929 da genitori di origine ungherese. Da giovane Baruch si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bucarest, dove studia per un anno prima di trasferirsi alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme seguendo i corsi del pittore e artista del Bauhaus Mordecai Ardon. All’età di 24 anni tiene la sua prima mostra presso il Micra Studio di Tel Aviv, grazie alla quale ottiene una borsa di studio che le consente di recarsi in Italia. A partire dal 1955 studia all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Baruch lavora inoltre con pionieri del design tra i quali A.G. Fronzoni (1969-70) e Dino Gavina, con il quale sviluppa due oggetti di design radicale (Ron Ron e Lorenz) appartenenti alla serie Ultramobile. Negli anni Novanta inizia a firmare le sue opere con lo pseudonimo di NAME DIFFUSION, iscritta come società nel registro delle imprese, con la quale ha realizzato diversi progetti e attività come collettivo di artisti. Dal 1993 al 2010, Marion Baruch ha vissuto e lavorato a Parigi, per poi tornare in Italia, dove tutt’ora vive e lavora.

Le sue opere più recenti perseguono la ricerca dialettica tra arte e società. Utilizzando gli scarti dell’industria della moda, le sue “sculture tessili” introducono un dialogo tra due forze immateriali: lo spazio e la memoria. In questo modo, l’artista affronta temi legati al corpo, al linguaggio e al consumo eccessivo di risorse.

Oltre a essere esposte in istituzioni internazionali come il Center for Contemporary Art (Tel Aviv-Yafo), il Museo Nazionale d’Arte Contemporanea (Bucarest), il Centre Pompidou (Parigi) e molte altre; le sue opere si trovano anche nelle collezioni del Kunstmuseum Luzern, del Mamco (Ginevra), della Art Collection Roche (Basilea), del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, della Triennale (Milano), della Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), del Mambo (Bologna), del Museion (Bolzano), del Gröninger Museum (Olanda), del Turner Contemporary (Margate), della Fri-Art Kunsthalle (Friburgo, Svizzera) e del MA*GA (Gallarate).

pconp studio

Nei primi anni Ottanta fondando Studio PER Ermanno Previdi comincia la sua attività come architetto e designer indipendente. Attivo fino alla metà degli anni zero Studio PER si è evoluto in pconp. Da oltre trent’anni lo studio offre con continuità servizi di progettazione e di consulenza nel campo dell’architettura e del design per clienti del mondo dell’industria, del retail, per fashion brands e società di real estate, tra gli altri, abbracciando un’idea di modernità che crede ancora che sia possibile ripensare la società in cui viviamo. “Dal cucchiaio alla città”, come una volta disse Ernesto Nathan Rogers.